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Torre dei Mori

Torre del Porto, Torre dell’Orologio, Torre dei Mori

Per secoli custode silenzioso dell’ingresso alla città, il “Porton del Ponte de le Hore” rimase testimone della vita cittadina fino al 1939.

Porta orientale della città, la Torre dei Mori fu costruita nel XIV secolo sopra la porta castellana che dal Porto (oggi Piazza del Popolo) conduceva in Borgo Ricco, verso il Friuli, trasformando uno dei tanti torrioni posti lungo le mura della città.

L’allora Torre del Porto, così chiamata inizialmente per la vicinanza con l’approdo delle imbarcazioni che risalivano il Livenza, nel 1483 viene descritta da Marin Sanudo come Torre dell’Orologio, con due mori in legno che battevano le ore su di una campana antichissima, fusa nel 1397, recante iscrizioni, decorazioni e lo stemma della Comunità.

Riformata nel 1582 su delibera del Magnifico Consiglio cittadino, la Torre dei Mori resistette fino al 1917, quando, con l’occupazione austro-ungarica in città, i due Mori furono tolti dalla cella campanaria e bruciati, mentre la campana fu trafugata e trasportata in una sconosciuta fonderia per l’industria bellica.

Nel 1927 il Comune commissionò una nuova campana alla fonderia De Poli di Vittorio Veneto ed un’altra coppia di Mori allo scultore Giuseppe Scalambrin, che li realizzò in legno verniciato color bronzo. Qualche anno dopo, all’alba di domenica 18 ottobre 1936 una fortissima scossa di terremoto danneggiò seriamente la Torre dei Mori. Essa fu quindi abbattuta fino al livello inferiore del quadrante dell’orologio, in attesa di decidere definitivamente se demolirla o restaurarla. Sul valore storico del manufatto prevalsero però le ragioni della viabilità e del traffico in aumento, per le quali lo stretto passaggio costituiva un reale ostacolo. Fu per questo demolita agli inizi del 1939, non prima di aver consegnato al Comune i due Mori in legno ed il materiale che costituiva l’orologio.