Percorrendo le vie della città si scoprono scorci di quello che è stato sistema difensivo di Sacile, fatto di robuste mura, porte e torrioni.
La città odierna presenta alcune significative tracce della rocca e delle mura che cingevano la Sacile medioevale, ovvero patriarchina e che ci rimandano al suo connotato originario di avamposto militare del Friuli.
Originariamente Sacile era difesa da una cinta muraria con cinque torrioni, di questi oggi ne rimangono tre, che si possono scorgere in centro città.
Il più antico risale al dodicesimo secolo, quando furono erette le mura a difesa dalle invasioni ungare del X secolo. Si trova dietro il Duomo di San Nicolò, ai margini della passerella sul Livenza che conduce a Campo Marzio e che apre la vista sul Canale della Pietà e sui palazzi di Piazza del Popolo.
Gli altri due, più recenti, sono quelli di San Rocco e del Foro Boario eretti tra il 1470 ed il 1485 a difesa della città minacciata dall’invasione turca. Facevano parte di un grosso sistema difensivo ed erano collegati tra loro da cunicoli sotterranei.
L’imponente torrione di San Rocco con resti di mura in Largo Salvadorini, acquisisce una dimensione dal significato importante, vista la presenza del Leone alato di San Marco, residuo visibile e testimonianza diretta della presenza della Repubblica della Serenissima con l’allora doge Giovanni Mocenigo.
Il Foro Boario, con il torrione ben conservato e le mura difensive della città, permette invece una buona, seppur ridotta visione d’insieme di come doveva essere il sistema difensivo della città, sorto intorno a vecchio castello patriarcale, successivamente divenuto sede dei primi podestà veneziani. Recenti interventi di riqualificazione dell’area, hanno permesso la creazione di una passeggiata esterna alle mura, lungo il fiume Livenza, che prosegue con una suggestiva passerella che costeggia il torrione fino al parco di Pra’ Castelvecchio.